In questa notizia scopriremo come funziona il Bonus 100 euro del governo Meloni e quando si prevede l’erogazione del contributo.
Come funziona il Bonus 100 euro del governo Meloni
Il Bonus 100 euro è un incentivo erogato una tantum, di 100 euro, destinato a lavoratrici e lavoratori dipendenti con un reddito inferiore a 28.000 euro e con coniuge e/o figli a carico. La misura è stata creata con l'intenzione di fornire un sollievo economico ai dipendenti con un considerato basso. Tale bonus, in origine introdotto dal cosiddetto "decreto primo maggio", è stato chiamato anche Bonus tredicesima 2024, perché doveva essere incorporato nella tredicesima dei lavoratori dipendenti di dicembre 2024.Tuttavia, di recente il Governo ha comunicato che non ci sono abbastanza fondi per assegnare il contributo quest’anno e si prevede esso sia incorporato nella busta paga di gennaio 2025, sempre che non vi siano ulteriori ritardi.
Come richiedere il Bonus 100?
Il Bonus 100 euro non dovrà essere richiesto, infatti sarà corrisposto ai lavoratori dipendenti che ne hanno diritto direttamente nella busta paga di gennaio 2025.
Perché il Bonus 100 euro sarà erogato solo nel 2025?
La decisione di posticipare il bonus arriva a seguito dell’esaurimento delle risorse disponibili nel 2024, utilizzate per finanziare i primi 13 decreti legislativi attuativi della Legge Delega per la riforma fiscale. A spiegarlo è stato direttamente il viceministro al Mef Maurizio Leo.
Quali sono le altre agevolazioni per i lavoratori nel 2024?
Nonostante questo ritardo nell’assegnazione del Bonus 100 euro, il 2024 riserva altre sorprese che coinvolgono il mondo del lavoro nel panorama italiano. Tra questa una nuova agevolazione, introdotta dal Decreto Primo Maggio, e cioè il Superbonus Lavoro, che dovrebbe portare benefici alle aziende e allo stesso tempo incentivare nuove assunzioni.
Questa agevolazione è rivolta alle imprese che assumono nuovi lavoratori durante l’anno, con vantaggi maggiori per coloro che assumono lavoratori under 30, percettori di Reddito di Cittadinanza nel 2023, disoccupati di lunga durata, persone con disabilità, donne con almeno due figli minorenni e individui residenti in regioni con un PIL pro capite inferiore alla media europea.
Il provvedimento sostituisce i bonus per le assunzioni di giovani under 36 e donne, e prevede una deduzione fiscale del 120% del costo del lavoro per tutte le assunzioni a tempo indeterminato e del 130% per chi assume lavoratori svantaggiati, come definito nell’allegato 1 del DL n. 216/2023.